In LXC (Linux Containers), il networking funziona attraverso il meccanismo di rete virtuale di Linux. Questo consente di creare per ogni container una rete indipendente, che può essere isolata o meno dall’host o da altri container, in base alle esigenze.
Il networking può essere configurato in diversi modi, tra cui:
1. Bridged Network: In questo caso, ogni container ha una sua interfaccia di rete, che è collegata a un bridge sulla macchina host. Questo consente al container di comunicare direttamente con la rete esterna, come se fosse un’altra macchina nel network.
1. NAT (Network Address Translation): In questo caso, il container condivide l’indirizzo IP dell’host, ma utilizza diverse porte. Questo gli permette di comunicare con l’esterno, ma non direttamente come nel caso precedente.
1. Host-Only Network: In questo caso, il container può comunicare solo con l’host e non ha accesso all’esterno. Questo è utile, ad esempio, per creare ambienti di test isolati.
1. Peer Networking: Qui, ciascun container ha una sua interfaccia di rete virtuale (veth) che è accoppiata con un’altra interfaccia sulla macchina host. Queste interfacce accoppiate creano un canale di comunicazione tra il container e l’host.
In più, è possibile configurare il firewall e le regole di routing, per controllare ulteriormente il traffico di rete dei container.
La configurazione del networking si fa nel file di configurazione del container, dove si possono specificare l’indirizzo IP, la subnet, la gateway, e altre opzioni di rete.