L’errore “RSYNC: errore di connessione rifiutata” può essere risolto seguendo pochi passaggi. Prima di tutto, è importante comprendere che questo errore si verifica spesso perché il servizio rsync non è in esecuzione sul server o è bloccato da un firewall.
Per prima cosa, controlla se il servizio rsync è in esecuzione sul server. Puoi farlo utilizzando il comando `systemctl`. Ecco come:
1. Apri il terminale
2. Esegui il comando: `systemctl status rsync`
Se il servizio rsync non è in esecuzione, è possibile avviarlo con il comando `systemctl start rsync`. Verifica di nuovo lo stato del servizio rsync per confermare che è in esecuzione.
Se il servizio rsync è in esecuzione e continua a ricevere l’errore, il problema potrebbe essere causato da un firewall. In tal caso, si consiglia di consentire l’rsync attraverso il firewall. Se stai utilizzando `firewalld`, puoi farlo con i seguenti passaggi:
1. Apri il terminale
2. Esegui il comando: `firewall-cmd —permanent —add-service=rsync`
3. Ricarica le regole del firewall con il comando: `firewall-cmd —reload`
Ora dovresti essere in grado di utilizzare rsync senza incontrare l’errore di connessione rifiutata.
Oltre a ciò, è possibile che l’errore sia dovuto alla configurazione errata del file rsyncd.conf sul server. Assicurati che la sintassi sia corretta e che la directory che stai cercando di sincronizzare esista e abbia le corrette autorizzazioni.
In ultima analisi, per risolvere “RSYNC: errore di connessione rifiutata”, assicurati che il servizio rsync sia in esecuzione, che non sia bloccato da un firewall e che il file rsyncd.conf sia configurato correttamente.
Le informazioni sono state tratte da fonti attendibili come:
1. Manuale di systemd: https://man7.org/linux/man-pages/man1/systemctl.1.html
2. Manuale di firewall-cmd: https://firewalld.org/documentation/man-pages/firewall-cmd.html
3. Guida Linux su Rsync: https://linux.die.net/man/5/rsyncd.conf
Ricorda sempre di fare attenzione quando modifici le configurazioni di sistema su un server live, è sempre consigliato effettuare prima un backup e testare le modifiche su un ambiente separato.