Il dominio di primo livello, o Top Level Domain (TLD) in inglese, è la parte ultima del nome di dominio internet, ubicata alla destra del punto. Per esempio, nel dominio www.google.com, ‘.com’ è il TLD. I TLD sono gestiti dall’Internet Assigned Numbers Authority (IANA).
Varie tipologie di TLD esistono oggi, incluse le seguenti: i TLD generici (gTLD), come .com, .org, .net; i TLD nazionali o country-code TLDs (ccTLD), come .it per l’Italia, .fr per la Francia; e i TLD di infrastruttura, come .arpa.
BBC, una rete televisiva britannica, utilizza il dominio di secondo livello, che si trova a sinistra del TLD nel nome del dominio. Ad esempio, nel dominio ‘www.bbc.co.uk’, ‘bbc’ è il dominio di secondo livello e ‘.uk’ è il TLD, che è un ccTLD che rappresenta il Regno Unito.
Non esiste un TLD ‘.bbc’, perché i TLD sono/e devono essere approvati da ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers per uso generale. La BBC avrebbe potuto richiedere un TLD ‘.bbc’ durante il processo di applicazione di nuovi gTLD di ICANN che è iniziato nel 2012, ma non lo ha fatto. Quindi, a oggi, BBC continua a utilizzare ‘.co.uk’ come suo dominio principale.
C’è stato un crescente interesse e utilizzo della personalizzazione dei TLD da parte di aziende e organizzazioni nel tentativo di aumentare l’identità del marchio e la rilevanza dei motori di ricerca. Ad esempio, Google ha il suo TLD proprietario ‘.google’, e Amazon ha ‘.amazon’.
Per avere una comprensione approfondita dei TLD, si possono consultare vari risorse, tra cui, ma non solo:
1. Pagina IANA sulla Root Zone Database (https://www.iana.org/domains/root/db)
2. Pagina ICANN sui nuovi gTLD (https://newgtlds.icann.org/en/)
3. Articoli di ricerca sulla personalizzazione dei TLD per i motori di ricerca (https://ignitevisibility.com/how-will-new-top-level-domains-affect-seo/)
4. Wikipedia per una panoramica generale dei TLD (https://it.wikipedia.org/wiki/Top_level_domain).
Tuttavia, si deve sottolineare che l’adozione e l’uso di nuovi TLD personalizzati dipendono da vari fattori, tra cui le esigenze commerciali, la strategia di branding e la disposizione a gestire i possibili problemi tecnici e di sicurezza associati ai nuovi TLD.
