“Purtroppo, al momento non esiste un dominio di primo livello (TLD) denominato “.hermes”. Un dominio di primo livello (TLD) è l’ultima parte di un indirizzo Internet, quella che segue immediatamente il punto finale.
Ad esempio, in ‘www.google.com’, ‘.com’ è il TLD. Questi domini sono classificati in diverse categorie, tra cui i ccTLD (country code TLD) come per esempio ‘.it’ per l’Italia o ‘.fr’ per la Francia, e i gTLD (generic TLD) come ‘.com’, ‘.net’, ‘.org’ eccetera.
Nel 2012, l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha lanciato un’iniziativa per aumentare il numero di gTLD disponibili. Questa iniziativa ha permesso a molte organizzazioni e aziende di applicare per avere il proprio dominio di primo livello personalizzato. Molti marchi internazionali hanno approfittato di questa opportunità per registrare un dominio di primo livello che corrispondesse al loro nome di marca, come per esempio ‘.google’, ‘.apple’, ‘.bmw’ e molti altri. Tuttavia, non tutti i marchi hanno scelto questa opzione.
Hermes, ad esempio, un noto marchio di moda e articoli di lusso, al momento non sembra avere un suo TLD personalizzato (come ‘.hermes’). Rimane possibile che in futuro possano decidere di fare questa mossa, ma attualmente non ci sono informazioni pubbliche disponibili che suggeriscono che ciò sta per accadere.
Per verificare le informazioni sui TLD, si può consultare la pagina dedicata sul sito ufficiale dell’ICANN (https://www.icann.org/resources/pages/tlds-2012-02-25-en), così come vari servizi online che forniscono una mappa aggiornata dei TLD esistenti. Per esempio, la libreria pubblica di soprintendenza dei nomi di dominio gTLD di ICANN (https://newgtlds.icann.org/en/program-status/delegated-strings) permette di cercare tutti i nuovi gTLD che sono stati approvati e implementati.
È importante ricordare che anche se un’azienda non ha un suo TLD personalizzato, ciò non impedisce alla stessa di avere una presenza significativa online. Molti marchi di successo, tra cui Hermes, mantengono una forte presenza sul web utilizzando i tradizionali gTLD come ‘.com’ o ‘.net’ o ccTLD corrispondenti ai mercati in cui operano.”
