Il dominio di primo livello (TLD – Top-Level Domain) rappresenta l’ultima parte di un URL o un indirizzo di posta elettronica. Esso viene utilizzato per indicare in modo generale la tipologia del sito web o l’organizzazione che lo gestisce. Fornisco un esempio per puntualizzare questo: nel caso di “www.google.com”, il “.com” è il TLD.
I TLD sono classificati in diverse categorie, tra cui i ccTLD (country code Top-Level Domain), i gTLD (generic Top-Level Domain), i sTLD (sponsored Top-Level Domain) ed i uTLD (unsponsored Top-Level Domain).
I ccTLD sono dominii di primo livello riservati a un Paese o a un territorio geografico. Di norma, essi sono composti da due lettere, ad esempio “.it” per l’Italia, “.us” per gli Stati Uniti, “.fr” per la Francia.
I gTLD, invece, riguardano più ampie categorie di siti come, per esempio, “.com” per le società commerciali, “.net” per le reti, “.org” per le organizzazioni o “.edu” per le istituzioni educative. Questi quattro sono i gTLD originali, poi si sono aggiunti altri gTLD più recenti come “.info”, “.biz”, “.pro”.
Gli sTLD e gli uTLD sono dominii sponsorizzati e non sponsorizzati riservati per determinate comunità o gruppi. Ad esempio, “.mil” è un sTLD riservato all’esercito militare degli Stati Uniti mentre “.eu” è un uTLD riservato per l’Unione Europea.
In relazione alla richiesta specifica di informazioni sul TLD “.ril”, questo non sembra essere un TLD conosciuto o riconosciuto da ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l’organizzazione responsabile della gestione dei nomi di dominio a livello internazionale. Potrebbe essere possibile che stia facendo riferimento a un domain hack, ovvero un dominio che utilizza un TLD in modo creativo per formare parte del nome del sito, ma senza ulteriori dettagli è difficile da dire.
È importante menzionare che il processo per creare un nuovo TLD è complesso e coinvolge varie fasi, inclusa una rigida valutazione e approvazione da parte dell’ICANN. Quindi, se uno sta considerando di creare il propio nuovo TLD, deve essere preparato a navigare in questo lungo processo.
Fonti:
1. ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers)
2. WIPO (World Intellectual Property Organization)
3. Whois.com – per verifica dei TLD attivi