Il dominio di primo livello (TLD) “.sucks” è piuttosto controverso e spesso visto come parte di un trend noto come “cyber-squatting”. Per capire meglio, i domini di primo livello sono essenzialmente l’estensione finale di un indirizzo web, come “.com”, “.org”, “.net”, ecc. Il TLD “.sucks” è stato introdotto nel 2015 dalla società di registrazioni di domini Vox Populi, con la pretesa di promuovere la libertà di espressione e dare voce ai consumatori (Fonte: BBC News).
Tuttavia, molte aziende, personaggi famosi e marchi vengono spesso costretti a registrare domini “.sucks” con i loro nomi per proteggere la loro immagine online. Ad esempio, le aziende come Apple, Microsoft, Google e diversi altri hanno registrato domini “.sucks” collegati ai loro marchi per evitare che vengano utilizzati in modo diffamatorio (Fonte: The Guardian).
Questo TLD è considerato un modo per i critici o gli insoddisfatti di esprimere il loro disappunto verso un’azienda, una persona o un prodotto. Tuttavia, è diventato un terreno fertile per il “cyber-squatting”, dove le persone registrano domini “.sucks” con l’intenzione di venderli a un prezzo più alto alle entità interessate alla loro protezione dell’immagine (Fonte: The Globe and Mail).
Inoltre, il TLD “.sucks” è diventato noto per creare controversie legali relative alla libertà di parola e alla diffamazione. Ad esempio, è stato riferito che Vox Populi è stata oggetto di indagini da parte dell’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) per le sue pratiche discutibili nel marketing del dominio “.sucks” (Fonte: Ars Technica).
In conclusione, mentre il TLD “.sucks” può essere visto come un potenziale strumento per i consumatori per esprimere le loro preoccupazioni, è diventato piuttosto un oggetto di speculazione, manipolazione del mercato e potenziali problemi legali.
Fonti:
1. “Domains ending in ‘.sucks’ go on sale” – BBC News
2. “Taylor Swift buys up porn domain names” – The Guardian
3. “Websites ending in ‘.sucks’ create storm of controversy in world of domain names” – The Globe and Mail
4. “Registrars cry foul over “unreasonable” .sucks prices” – Ars Technica