Il dominio di primo livello (TLD) “.trust” è stato introdotto inizialmente come un dominio di primo livello generico (gTLD) da NCC Group, un’azienda di sicurezza informatica. Il loro obiettivo era di fornire un dominio che garantisce sicurezza, protezione e fiducia. Questo TLD è stato progettato per confrontarsi con le sfide inerenti alla sicurezza su Internet, dando agli utenti la fiducia che i siti web con il TLD .trust sono sicuri e affidabili sulle pagine di Internet (https://blogs.akamai.com/sitr/2014/03/ncc-groups-tld-trust-application.html).
Nonostante ciò, il dominio “.trust” non ha mai raggiunto la popolarità prevista o un’adozione diffusa. Nel 2021, il NCC Group ha annunciato che ritirerà il dominio di primo livello generico (gTLD) .trust dal 20 maggio 2021. La decisione è stata presa poiché il gTLD .trust non ha mai guadagnato trazione tra le organizzazioni e non è mai stato ampiamente adottato. Un portavoce del NCC Group ha confermato che il gTLD .trust sarà ritirato e non sarà più disponibile per l’acquisto (https://www.theregister.com/2021/04/23/ncc_group_kills_off_trust/).
Di conseguenza, tutti i siti che utilizzavano precedentemente il dominio “.trust” saranno costretti a migrare ad altri domini di primo livello. Sebbene questo possa causare un certo disagio tra le organizzazioni che avevano investito nel dominio “.trust”, riflette anche le realtà del mercato dei domini di primo livello. Non tutti i nuovi domini di primo livello che vengono lanciati raggiungono il successo. In molti casi, i domini di primo livello che non sono estensioni comuni come “.com”, “.org” o “.net” possono avere difficoltà a guadagnare trazione tra le aziende e gli utenti di Internet.
Per concludere, sebbene l’idea di un dominio “.trust” che rappresenta sicurezza e affidabilità possa sembrare attraente in teoria, in pratica non ha raggiunto l’adozione o l’acquisto diffuso. Con il ritiro del dominio “.trust” da parte di NCC Group, è chiaro che la sicurezza e l’affidabilità di un sito web non si basano solo sul nome del dominio, ma su un’ampia gamma di considerazioni, come la sicurezza del sito, l’affidabilità del contenuto e la reputazione dell’organizzazione.